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Come era il Natale ai tempi dei nostri nonni?

Come era il Natale ai tempi dei nostri nonni?

A mezzanotte si faceva il vin brulè e si mangiava il panettone per festeggiare la nascita di Gesù. Il giorno di Natale tutti assieme si andava a messa a piedi. Mia mamma e mia zia preparavano il pranzo composto da gnocchi, cappone e anatra arrosto. La giornata trascorreva in allegria e serenità.

Come si viveva il Natale una volta?

La festa vera e propria cominciava solo il giorno dopo. Per pranzo si preparava qualcosa di speciale, e delle volte c’era persino una torta, considerata quasi un lusso all’epoca. La sera tutti si riunivano attorno all’albero acceso, per cantare delle canzoni o recitare delle poesie, spesso imparate a scuola.

Come vivevano i nostri nonni?

I nostri nonni partecipavano alle varie sagre paesane, poi ai compleanni, alle varie celebrazioni religiose. Amavano ballare, specialmente il valzer e la polca. I nonni suonavano qualche strumento (fisarmonica, clarinetto, tromba) e alcuni facevano parte delle bande.

Cosa si mangiava a Natale negli anni 50?

Per ovviare al problema, chi era credente preparava pietanze a base di pesce, ancora non così costoso come ora. Soprattutto a partire dagli anni ’50 e ’60 aumentano le portate, rimane comunque la tradizione di mangiare principalmente pesce, oltre a brodi e brodetti.

Come passavano il tempo libero i nostri nonni?

IL TEMPO LIBERO Nel tempo libero i nonni si dedicavano ad attività diverse dalle nostre. Innanzitutto, i bambini aiutavano sempre in casa per le faccende domestiche, dividendosi i compiti. Alcuni, purtroppo, non andavano a scuola proprio per aiutare i genitori nei lavori di casa o a badare ai fratellini più piccoli.

Come si vestivano i nostri nonni?

Gli abiti folkloristici nella tradizione marsicana e abruzzese, ecco come vestivano i nonni dei nostri nonni. Indumento tipico del costume tradizionale femminile abruzzese era un panno rettangolare color vinaccia, che veniva avvolto stretto al corpo dal petto alle gambe e fungeva da sottoveste (“Lu Fasciatore”).

Come si festeggiava il Natale negli anni 50?

A quei tempi si preparava solo il presepio (non si erano ancora registrate le “contaminazioni”, se così possiamo definirle, dell’albero di tradizione nordica) e il mattino di Natale, vicino al caminetto, noi bambini trovavamo un giocattolo di legno, qualche cioccolatino e mandarino. Carbone per i birichini.

Cosa si mangiava negli anni 50 60?

Di regola, per colazione c’erano caffelatte, pane, burro e marmellata. A mezzogiorno e sera, minestrone, pasta o riso in tutte le varianti. Venerdì di magro e digiuno: tonno (venduto sciolto nelle botteghine), raramente pesce fresco; d’inverno il merluzzo.

Cosa si fa nel giorno di Natale?

Il Natale è una festa accompagnata da diverse tradizioni, sociali e religiose, spesso variabili da paese a paese. Tra i costumi, le pratiche e i simboli familiari del Natale sono presenti il presepe, l’albero natalizio, la figura di Babbo Natale, il calendario dell’Avvento, lo scambio di auguri e di doni.

Chi porta i regali di Natale in Italia?

Babbo Natale è sicuramente il maggior portatore di doni nel nostro paese. Alcuni bambini aspettano con ansia la Vigilia di Natale, poiché a mezzanotte potrebbero magicamente apparire i doni sotto l’albero. In altre famiglie, invece, i regali arrivano la mattina del 25 dicembre.

Come erano gli arredi scolastici ai tempi dei nonni?

Quando i nostri nonni andavano a scuola non esistevano gli astucci colmi di penne, matite colorate e pennarelli: tutt’altro! Sui grandi banchi di legno nell’aula scolastica c’era sempre il calamaio, il piccolo recipiente in cui era contenuto l’inchiostro di cui bisognava impregnare il pennino.